il manifesto - Angelo Mai, il comune di Roma difende casa e cultura

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Il comune di Roma e l'Angelo Mai. Casa e cultura non sono questioni di ordine pubblico. Roma Capitale continuerà ad agire per riconsegnare le strutture sequestrate dalla magistratura agli assegnatari

Sandro Medici, riflettendo sulla questione dell’Angelo Mai, ha dato vita a un ragionamento condivisibile sulle forme di autogestione e sui limiti della politica e delle istituzioni. Non ho remore a dirlo, anche da vicesindaco della Capitale. Perché prima di ricoprire questo importante incarico, ho attraversato e conosciuto le lotte sociali e le contraddizioni di questa città. Lotte che talvolta hanno sostituito la politica e le istituzioni nella costruzione di forme innovative di welfare e cultura, sia a Roma che nel Paese, e che hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra vita democratica.

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La Repubblica - Via Curtatone, la paura dei profughi "Arriverà lo sgombero, ci cacceranno"

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(14/01/2014) – I migranti eritrei hanno paura di essere cacciati anche dal palazzo che, nel cuore della capitale, hanno occupato insieme con il Coordinamento peri il diritto alla casa. Vivono lì, in via Curtatone 3, in 450 con una cinquantina di bambini al seguito, dal 12 ottobre scorso. La questione è stata presa in mano dal sindaco Marino e dal suo vice, Luigi Nieri.

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Repubblica - Si impicca a Rebibbia. Muore un detenuto

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(06/01/2014) - Si è impiccato questa notte in una cella del nuovo complesso dell'istituto romano di Rebibbia a Roma. E' morto così un detenuto di 53 anni. E' il primo deceduto di quest'anno nelle carceri del Lazio, il secondo in Italia. Intorno alle 23 di ieri sera, Francesco D.F. - questo il nome della vittima - si sarebbe stretto attorno al collo una camicia, legata poi alla porta del bagno della cella. L'uomo si trovava in carcere in attesa di giudizio dallo scorso luglio perché accusato di aver ucciso la madre.

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Omofobia. Non c'è più tempo da perdere: è urgente una rivoluzione culturale

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(11/08/2013) - È una sconfitta di tutti: quando un ragazzo di appena 14 anni preferisce togliersi la vita, piuttosto che continuare a vivere nel tormento della solitudine estrema in cui ci si può confinare quando si sente che il mondo è distante e non capisce. È un dolore che deve sentire proprio tutta la società, ma soprattutto la politica. Quella che perde tempo e dibatte da anni, virgola per virgola, su un testo per combattere uno dei fenomeni più odiosi del nostro tempo, l'omofobia. Quella che cerca alchimie insensate che siano più o meno condivise da questa e quell'altra sensibilità, per approvare una legge che conceda i sacrosanti diritti civili alle coppie omosessuali.
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Suicidio Rebibbia. In carcere ci si uccide 19 volte di più che fuori. Spesso tragedie evitabili con maggiori tutele

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(25/07/2013) - A pochi giorni dalla visita della Presidente della Camera Laura Boldrini a Regina Coeli, che aveva richiamato l’attenzione mediatica sul sovraffollamento strutturale dei nostri istituti di pena, oggi apprendiamo che un detenuto di 53 anni si è tolto la vita a Rebibbia N.C., dove il sovraffollamento è arrivato al 46%. Non è mai facile riuscire a cogliere in pieno il disagio di una persona che arriva a compiere un gesto così drammatico, ma è significativo ricordare che i suicidi commessi nelle carceri italiane hanno una frequenza circa 19 volte maggiore rispetto a quelli commessi dalle persone libere. I detenuti che si tolgono la vita, spesso, lo fanno negli istituti dove le condizioni di vita sono particolarmente difficili a causa del sovraffollamento, appunto, ma anche delle poche attività trattamentali e della scarsa presenza del volontariato.

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Gli altri - "Multietnica e col reddito garantito. Ecco la capitale del futuro"

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Roma, la grande bellezza tornerà di moda.

Curioso trovare un politico che ammette di non fare mai una telefonata in più, semmai una in meno. Il vicesindaco della città di Roma ha dalla sua i parte la mitezza. Eppure ne ha dovute combattere di battaglie, quando da giovanissimo faceva i picchetti per chi la casa non ce l'aveva, o davanti alle fabbriche, o a favore degli immigrati e per chi vive nello sprofondo (è stato assessore alle Periferie nella prima giunta Veltroni e al Bilancio per la Regione Lazio nel 2005). Di provenienza movimentista, ora milita nelle fila di SEL. Nella sua storia, privato e pubblico si sono sempre fusi: nel '68 ha conosciuto la donna che sarebbe diventata sua moglie nel '77. Date da scrivere nel manuale del "perfetto uomo di sinistra"! Che poi per Nieri, 59 anni, la sinistra esiste ancora, e passa per il colore verde...leggi tutto

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Gay Pride 2013

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Il Sindaco Ignazio Marino mi ha chiesto di rappresentare Roma Capitale al Roma Pride 2013 di oggi: la nuova amministrazione capitolina ci tiene, infatti, ad essere ufficialmente presente alla manifestazione cittadina per i diritti della comunità LGBT. Io avrei partecipato comunque, naturalmente, come a ogni edizione, ma sono particolarmente felice e onorato di farlo in rappresentanza dell'istituzione comunale. Roma deve diventare Capitale dei diritti: l'amore non ha barriere o limitazioni e tutti devono sentirsi, allo stesso modo, parte di una comunità, con uguali diritti e doveri.
La città che vogliamo è una città aperta e solidale, ed è questo l'impegno del Sindaco Marino, perciò oggi al Pride consegnerò a tutta la comunità LGBT questo suo messaggio di sincero benvenuto a tutte e tutti nella nuova Roma aperta e solidale:

"Carissime e carissimi,
permettetemi innanzitutto di ringraziarvi dell'invito a partecipare alla vostra manifestazione, che la città di Roma è felice di accogliere anche quest'anno. Pur non potendo essere presente personalmente, mi preme salutare ed esprimere la mia sincera vicinanza a tutti voi che oggi sfilerete per le strade della Capitale nel nome dei diritti e di quella libertà di amare che è propria di ciascun individuo.
Troppe volte, negli ultimi anni, la città di Roma è stata teatro di aggressioni omofobe e di altri gravissimi episodi di discriminazione: fenomeni inaccettabili, che una comunità forte e unita deve saper respingere con decisione, a cominciare dalle sue Istituzioni. Per questo voglio ribadire, da Sindaco, il mio impegno affinché a Roma i diritti di tutti siano garantiti e sradicata ogni forma di intolleranza.
Odio e discriminazione non possono avere diritto di cittadinanza in questa che non è solo la Capitale d'Italia, ma è la culla della civiltà. Roma deve invece diventare una capitale dell'accoglienza e dell'uguaglianza, in cui nessuno possa mai più sentirsi offeso, né marginalizzato e dove la cultura del rispetto rappresenti un valore non negoziabile.
Una Capitale dei diritti da costruire insieme, è questa l'idea di Roma in cui credo con la quale voglio augurarvi buon Pride."

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Bene Marino su occupazione giovanile. Servono politiche redistributive

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(20/05/2013) - Sui giovani si è fatta, sino ad oggi, troppa retorica. I giovani sono il futuro del Paese e della città, ma non basta affermarlo. Servono fatti concreti per rilanciare le politiche occupazionali, in particolare di quelle giovanili. A Roma quasi 1 giovane su 2 è in cerca di lavoro. Un dato allarmante che equivale a mettere un pesante freno allo sviluppo della città.

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Roma Capitale dell'omofobia? Lo dicono i numeri. Perchè Alemanno non prende le distanze da Casapound?

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Alemanno si dichiara contro l'omofobia. Perché in questi anni non ha mai preso seriamente le distanze da associazioni dichiaratamente omofobe come Casapound? E poi, non lo diciamo mica noi che Roma vanta il record di aggressioni omofobe negli ultimi anni, è un dato di fatto. L'omofobia si combatte attraverso la concessione di diritti, non a chiacchiere. Se il PDL è a favore delle coppie di fatto ed è pronto a discutere leggi contro l'omofobia, lo annunci ufficialmente, così noi ne prenderemo atto e l'Italia potrà finalmente evolversi ed allinearsi agli altri Paesi europei in tema di diritti civili.

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Con Alemanno il welfare cittadino è in ginocchio

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Sono vicino alle lavoratrici e ai lavoratori del sociale che oggi hanno dato vita a un presidio-assemblea presso il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale. Si tratta di un settore che ha pagato, più di altri, le scelte del Governo e della Giunta Alemanno e che continua, con grandi difficoltà, a fornire assistenza alle persone  più bisognose. L'iniziativa di oggi, promossa dalla Cgil Funzione Pubblica, è stata organizzata per denunciare, in particolare, il taglio dei fondi per le politiche sociali e i processi di precarizzazione del lavoro, che mettono a rischio i servizi alla persona e non riconoscono le professionalità in campo. Serve una seria valorizzazione del personale, il rispetto dei contratti nazionali negli appalti dei servizi, un regolamento degli interventi e dei servizi sociali di Roma Capitale. Il welfare romano è in grande sofferenza, come pure i servizi territoriali forniti ai cittadini. Alemanno non ha mai ascoltato coloro che operano tutti i giorni sul territorio, sostenendo invece progetti propagandistici targati centrodestra. Roma non dovrà più lasciare indietro nessuno. La Capitale d'Italia deve diventare un modello su questi temi.

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