Incontro con ex lavoratori Maxxi. Tutelare posti di lavoro e professionalità acquisite in prezioso settore cultura

(09/04/2015) - Oggi, insieme all’assessorato al Lavoro della Regione Lazio, ho incontrato in Campidoglio una delegazione di lavoratori posti in mobilità da Civita Cultura s.r.l. in seguito al mancato rinnovo dell’affidamento per i servizi strumentali che la società forniva al Museo Maxxi. La fondazione Maxxi lo scorso ottobre ha avviato una procedura di gara europea per mettere, giustamente, a bando il servizio. Purtroppo, malgrado le sollecitazioni sindacali, la fondazione non ha inserito la clausola sociale per tutelare i posti di lavoro previsti dal precedente appalto.

La società che vinto la gara, inoltre, non ha fornito alcuna rassicurazione sulla continuità occupazionale dei 50 lavoratori coinvolti nella vertenza. Si tratta di 36 storici dell`arte e 14 colleghi che si occupavano degli ingressi, dei controlli e dell`assistenza ai visitatori del museo di via Guido Reni. Lo scorso 30 marzo, a margine della vertenza che si era aperta per gli Uffizi di Firenze, è stata raggiunta un’intesa al Ministero dei Beni e Attività Culturali tra il Ministro Franceschini e le organizzazioni sindacali affinché sia garantita una clausola sociale, idonea ad assicurare la stabilità dei livelli occupazionali e retributivi, nei bandi di appalto dei servizi aggiuntivi nei musei e nelle istituzioni culturali del nostro Paese.

Un’intesa molto importante per raggiungere un obiettivo che condividiamo, ovvero la tutela non solo dei posti di lavoro, ma anche delle professionalità acquisite negli anni dai lavoratori del settore. L’impegno del Ministro è fondamentale anche per una città come Roma. La Capitale ha il più grande patrimonio storico, artistico e culturale al mondo e questo non può e non deve essere mai sottovalutato. Occorre dar seguito alle linee tracciate dal MIBACT per avere l’opportunità di discutere anche di standard qualitativi dei servizi museali. Perciò continueremo a seguire e monitorare questa e altre vicende simili. I lavoratori di questo settore, così prezioso per Roma e l’Italia, non vanno lasciati soli, vanno valorizzati.

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