Ok a delibera su beni confiscati, presto bando per assegnazioni. Prima beni assegnati in modo diretto, ora solo con bando pubblico

(24/10/2014) - La Delibera approvata oggi in Giunta ci permetterà di liberare gli immobili di cui gli uffici dell’amministrazione hanno verificato un utilizzo improprio o parziale e, comunque, non in linea con lo spirito di intervento sui beni confiscati alla mafie. Beni che saranno riassegnati attraverso bando pubblico insieme agli altri beni confiscati che stanno per essere iscritti al patrimonio capitolino. Insieme agli altri Dipartimenti comunali coinvolti e sentendo i Municipi in cui questi beni sono presenti, il Dipartimento Patrimonio predisporrà il bando pubblico per le assegnazioni dei beni.

 Prima di arrivare a questa Delibera, abbiamo dovuto completare il lungo lavoro istruttorio per verificare l'effettivo riutilizzo a fini sociali dei beni assegnati prima dell’insediamento di questa amministrazione. Negli anni passati molti beni sono stati concessi attraverso assegnazioni dirette. Un metodo che non condividiamo affatto, perciò abbiamo scelto di assegnare gli spazi pubblici solo attraverso relativi bandi pubblici, per garantire trasparenza e legalità. Il nostro lavoro su questo tema sta andando avanti anche con il Tavolo di cui al Protocollo d'Intesa sperimentale sui beni confiscati e sequestrati siglato da Roma Capitale e dalla Regione Lazio insieme al Tribunale di Roma, la Procura della Repubblica, Unindustria, Confcommercio e Abi.

Lo scorso martedì 21 ottobre c'è stata una riunione plenaria del Tavolo, che lavora per favorire l'utilizzo immediato di ulteriori immobili a Roma per finalità sociali e culturali. Anche in questo caso, appena saranno assegnati i nuovi beni sequestrati alle mafie a Roma Capitale, partirà il relativo bando pubblico per affidarli. La lotta alle mafie, l'ha ricordato proprio oggi Don Luigi Ciotti oggi a Contromafie 2014, passa anche e soprattutto attraverso la sottrazione dei beni alle organizzazioni criminali e la loro restituzione alla collettività. E’ quello che stiamo facendo a Roma, rigenerando i nostri territori e facendo emergere un’economia sana da un’economia illegale.

 

 

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