Elaborato un nuovo modello gestionale Patrimonio. Pronti a discuterlo in Commissione
(25/06/2014) - Sono perfettamente d'accordo con i consiglieri Pedetti e D’Ausilio: l'attuale modello gestionale dei servizi sul patrimonio immobiliare capitolino, modello che abbiamo ereditato dal passato, è profondamente insoddisfacente. E’ proprio per questa ragione che il Dipartimento Patrimonio, su indicazione della Giunta, ha elaborato una proposta di nuovo modello gestionale che, proprio in questi giorni, abbiamo anche consegnato in bozza al presidente della Commissione Patrimonio e su cui siamo prontissimi a discutere in Commissione.
La nostra proposta, in linea con le politiche di riduzione della spesa pubblica e con la rinnovata esigenza dell’amministrazione di maggiore trasparenza, efficacia e semplificazione dell’azione amministrativa, prevede di internalizzare il lavoro oggi affidato all’esterno alla società Romeo Gestioni S.p.A. e di andare a gara esterna solo su alcuni settori. Questo orientamento, del resto, è lo stesso adottato da gran parte degli Enti Locali italiani di cui abbiamo studiato le buone pratiche. Comuni come Torino, Venezia, Trento, Bologna, Firenze, Salerno, Palermo, prevedono una gestione integrata tra l’Amministrazione comunale e alcune società partecipate/controllate.
L’affidamento a soggetti privati esterni all’Amministrazione ha infatti evidenziato forti criticità riconducibili agli elevati costi degli appalti rispetto all’effettiva redditività del patrimonio, nonché a una certa opacità delle procedure amministrative e gestionali. La nostra proposta prevede la realizzazione di una ‘Centrale Unica di Gestione del Patrimonio’, gestita direttamente dagli uffici di Roma Capitale. Pensiamo a gare pubbliche per affidare l’appalto per la gestione tecnico-manutentiva e per i servizi di bollettazione e rendicontazione e, se necessario, per la manutenzione del sistema informativo di gestione. Il nostro obiettivo è il miglioramento delle prestazioni in termini di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza, nonché l’aumento della qualità dei servizi e una migliore programmazione, pianificazione, controllo e monitoraggio degli interventi.
I costi del nuovo modello di gestione sarebbero drasticamente inferiori a quelli dell’attuale servizio appaltato all’esterno. Passeremmo dagli oltre € 6.700.000,00 annui dell’attuale contratto di servizio affidato alla Romeo S.p.A., a una cifra che può arrivare al massimo a € 1.000.000,00. Siamo dunque pronti al confronto e certi di avere tempo sufficiente, fino alla scadenza della proroga concessa alla Romeo, prevista il prossimo autunno, per completare tutte le procedure necessarie all’adozione di un nuovo modello gestionale del nostro Patrimonio che sia volto a garantire trasparenza ed efficienza, nonché la massima resa e la minore spesa per Roma Capitale.
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