Sanità/F35
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In questi giorni di pandemia spesso sentiamo dire, sbagliando: siamo in guerra. Stiamo vivendo un'esperienza drammatica, ma non si sparano colpi, le nostre case non sono bombardate. Stiamo lottando contro un virus terribile che ci ha colti impreparati e fa ancora più rabbia pensare ai pesanti tagli alla #sanitàpubblica e alle ingenti risorse destinate all’#industriabellica nel nostro paese. La produzione italiana di armi da guerra aumenta ogni anno di più mentre medici e infermieri sono sempre meno e i tagli alla sanità sempre di piú.
Gli #F35 costano quanto centocinquantamila terapie intensive, una portaerei come cinquantamila respiratori polmonari. Possiamo solo augurarci che da questa drammatica vicende del coronavirus si chiuda definitivamente con queste scelte sbagliate e si torni a rilanciare la sanità pubblica e la ricerca, finanziandole adeguatamente. Sono anni che la comunità scientifica e le menti più brillanti del pianeta hanno lanciato l'allarme sul rischio dei virus per l'umanità. Dobbiamo solo augurarci che il Covid-19 abbia aperto gli occhi ai tanti sacerdoti del "privato é bello" e ci si renda conto di quanto si siano sottovalutati quegli allarmi e si destinino ingenti risorse alla ricerca, perché sono queste le armi che servono in questa epoca non certo gli F35.