Sanità/F35

In questi giorni di pandemia spesso sentiamo dire, sbagliando: siamo in guerra. Stiamo vivendo un'esperienza drammatica, ma non si sparano colpi, le nostre case non sono bombardate. Stiamo lottando contro un virus terribile che ci ha colti impreparati e fa ancora più rabbia pensare ai pesanti tagli alla #sanitàpubblica e alle ingenti risorse destinate all’#industriabellica nel nostro paese. La produzione italiana di armi da guerra aumenta ogni anno di più mentre medici e infermieri sono sempre meno e i tagli alla sanità sempre di piú.
Gli #F35 costano quanto centocinquantamila terapie intensive, una portaerei come cinquantamila respiratori polmonari. Possiamo solo augurarci che da questa drammatica vicende del coronavirus si chiuda definitivamente con queste scelte sbagliate e si torni a rilanciare la sanità pubblica e la ricerca, finanziandole adeguatamente. Sono anni che la comunità scientifica e le menti più brillanti del pianeta hanno lanciato l'allarme sul rischio dei virus per l'umanità. Dobbiamo solo augurarci che il Covid-19 abbia aperto gli occhi ai tanti sacerdoti del "privato é bello" e ci si renda conto di quanto si siano sottovalutati quegli allarmi e si destinino ingenti risorse alla ricerca, perché sono queste le armi che servono in questa epoca non certo gli F35.

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Terzo sciopero globale per il clima

Domani si riempiranno le piazze del mondo per il #terzoscioperoglobaleperilclima. Il lavoro di cui è portatrice #Greta e tutti questi ragazzi e ragazze  sta diventando egemone e sta costringendo la politica a prenderne atto. Anche solo per questo Greta e questi giovani  dovrebbero essere ringraziati.

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Per convenienza, non per ideale

Un contributo interessante di Ignazio Marino su questa fase:

"Qualche sera fa un uomo d’affari e noto filantropo americano mi ha chiesto un’opinione sulla situazione politica e sociale in Italia. Ero appena usci to dalla mia Università, a Philadelphia, e mi sono lasciato coinvolgere volentieri. Conosco la profonda cultura internazionale del mio amico e ci lega una condivisa passione per l’arte e l’archeologia: mi è sembrata un’ottima occasione per esporre le mie riflessioni, quasi sempre eretiche rispetto ai dogmi della politica."

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Marco Revelli: "Italia irriconoscibile"

La sinistra è antropologicamente diversa dal popolo che vorrebbe rappresentare. Di Vittorio, prima di rappresentare i braccianti, è stato un bracciante. Oggi non c'è un solo leader della sinistra europea che emerga dal contesto sociale a cui vorrebbe far riferimento.
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Condannati i 4 carabinieri che ricattarono Marrazzo

Sono stati condannati i 4 carabinieri che nel 2009, con una irruzione criminale in un appartamento di Via Gradoli, dettero vita ad un ricatto nei confronti dell'allora Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Piero Marrazzo, a cui va tutto il mio affetto, fu costretto a dimettersi sotto la pressione di un linciaggio mediatico (e di un certo moralismo sposato anche da una parte del centro sinistra) che impedì una difesa necessaria di una persona onesta, un bravo professionista e un capace Presidente su una vicenda, seppur delicata, che riguardava strettamente la sua vita personale. Sono stati per Piero, la sua famiglia, i suoi cari, anni di terribile sofferenza. La Giunta, di cui facevo parte, stava  lavorando bene ed era nell'aria una sicura riconferma. Ma a causa di questa ignobile storia alle elezioni vinse il centrodestra, e furono anni terribili per la Regione Lazio. Ieri é arrivata la condanna, ma rimane non svelata la macchinazione come il nome dei mandanti di un tale vile congiura.

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Con SEL finisce qui. Non si può costruire un percorso comune senza condivisione.

Care compagne, cari compagni,
andrò direttamente al punto, perché troppe volte gli indugi e le cautele imbrigliano le riflessioni franche e i ragionamenti necessari.

Come saprete, il gruppo dimissionario del Campidoglio di Sel, insieme al Coordinatore Provinciale, ha deciso di mettere in piedi un’iniziativa per fare alla città un resoconto del lavoro svolto in questi due anni e mezzo di amministrazione di Roma, alla presenza di Ignazio Marino. Non vi nascondo che la decisione di dimenticare il lavoro svolto in giunta mi ha sorpreso e, in un certo senso, anche amareggiato. Voglio spiegarvi il perché. Sel nella Giunta Marino ha avuto un ruolo di primo piano. E’ stato mio compito ricoprire l’incarico di vicesindaco con l’obiettivo dichiarato di portare avanti con orgoglio – da una postazione privilegiata – le istanze costruite da Sel insieme alla donne e agli uomini della nostra città, in opposizione alle politiche cittadine delle destre. Eppure, in questi due anni e mezzo, più volte il gruppo di Sel si è trovato in disaccordo con le scelte della Giunta Marino e anche direttamente con me. Ho avuto modo in più occasioni di rivendicare il lavoro svolto da quella Giunta in condizioni di estrema difficoltà per tanti motivi, a cominciare dai danni creati da Alemanno e dalla sua squadra negli anni passati, ma anche dai terribili tagli lineari operati dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Di recente, nel seminario di Caserta, insieme abbiamo discusso di come e se è possibile governare gli enti locali nel tempo della crisi. Una riflessione che abbiamo iniziato e che deve essere approfondita seriamente.

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Bisogna chiudere partita per contratto condiviso. Subito. Tavolo aggiornato a 28 aprile ore 17

(23/04/2015) - La fase dei dibattiti è finita. E’ passato il momento delle enunciazioni di principio e dei discorsi generali. E’ tempo di concludere il lavoro fatto negli ultimi 14 mesi e di dare finalmente all’amministrazione di Roma un contratto condiviso. Lo dobbiamo ai dipendenti della Capitale, che ogni giorno mandano avanti la città. Serve concretezza, correttezza e rapidità.

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Solidarietà a Esposito e Angeli. Mafia non l’avrà vinta, la sradicheremo da Ostia

(27/03/2015) - Voglio trasmettere la mia completa solidarietà al senatore Stefano Esposito e alla giornalista de La Repubblica Federica Angeli per le volgari minacce ricevute dai clan di Ostia, addirittura via social network. Un tempo gli avvertimenti mafiosi erano sotterranei, nascosti. Adesso, invece, è tale l’arroganza di queste persone che si trasmettono pubblicamente su Facebook. Atteggiamenti come questi vanno respinti con sdegno e ribrezzo da tutta la parte sana della nostra società.

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Su Alfano ha ragione Vendola. Ministro non più credibile, deve farsi da parte

(05/11/2014) - Ha ragione Nichi Vendola, la presenza di Alfano, peraltro in un Ministero chiave del nostro Paese, è motivo di imbarazzo per l’Italia. Aggiungerei che la sua stessa presenza in un Governo che vuole porsi su posizioni di modernità è un palese controsenso. Alfano ha assunto in questi mesi ripetute posizioni antistoriche, a cominciare dalla sua ridicola crociata contro la trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all’estero, in cui ha trascinato tutte le Prefetture italiane.

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